21/04/2024

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Far emergere i germogli di speranza

Far emergere i germogli di speranza

 

Intervista a Sr. Sabrina Pianta, Superiora Generale, Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, durante l'Incontro Congiunto UIS - USG (22-24 novembre 2023).

 

Ho avuto la fortuna di avere una sorella, una consorella, al sinodo, Sr. Elysee Izerimana, una sorella burundese, e quindi le prime notizie le abbiamo avute proprio di prima mano.
Chiaramente non poteva dirci le cose durante il sinodo, ma soltanto condividere qualche foto, qualche impressione.


E poi in questa occasione, in questa assemblea, abbiamo avuto tante testimonianze.
Quello che ho percepito, è stata una grande esperienza dello Spirito Santo.


Al di là dei contenuti - sono uscite anche le sintesi - ci sarà ancora un cammino sinodale nella Chiesa per arrivare al 2024, ma quello che mi ha molto colpita è stata questa presenza dello Spirito Santo e allora mi sono detta, noi invochiamo tante volte lo Spirito Santo, ma lo Spirito Santo c'è, il punto è lasciargli spazio, avere questa libertà perché lui possa agire e guidare le nostre vite e guidare la Chiesa e mi sembra che questa assemblea sinodale sia stata un’esperienza forte e questo vale per tutta la Chiesa.

“Profeti di speranza”: sono parole molto belle però, incarnarle, non è semplicissimo. Stamattina, il Papa, ci ha dato due indicazioni sulla profezia: saper guardare il futuro e quindi in qualche modo anticiparlo e interpretare il presente. Credo la fatica, oggi, per la vita religiosa, ma anche per tutti gli adulti, dai politici a noi, sia quella di saper interpretare questo presente, cioè interpretare qual è la realtà che sta emergendo e dove il Signore ci vuole portare.


I segni di speranza ci sono; penso ai tanti giovani che si impegnano, penso al tanto bene che c’è nel mondo ma, il punto, è che a volte questo viene un po’ soffocato ed è come se mettessimo degli occhiali neri e quindi, questi segni di speranza, facciamo fatica a vederli. A mio avviso, uno dei compiti che abbiamo come vita religiosa, è far emergere questi germogli di speranza e poi coltivarli e farli fiorire. Ma la prima cosa, è farli vedere perché ci sono, il bene c’è. 


Penso davvero a tanti giovani, al volontariato, a tante vite spese per il bene.


È una realtà nuova quella di lavorare insieme ai padri generali e alle madri generali perché è la prima volta che si fa questa assemblea congiunta. È un segno molto bello, soprattutto è simbolo di uguale dignità nella Chiesa; c’è stato il cardinale, ci sono tanti sacerdoti, tanti fratelli ma qui siamo tutti uguali e penso che sia un segno importante per la Chiesa, per questo cammino - che anche il Papa ci spinge ad intraprendere – dove la donna e l’uomo sono insieme e quindi l’uomo non è la cifra, il paradigma dell’umanità ma è uomo e donna che camminano insieme. Questo è un segno, un piccolo passo significativo.

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